SALVATALENTI

Di seguito riporto alcuni miei principi e suggerimenti presenti in una mia lettera che inoltrai, in qualità di cittadino, al Ministro Renato Brunetta nel maggio 2008 (mia autentica alla posta di un paio di mesi prima, del marzo 2008). Concetti che ho ribadito, più recentemente (il 16/03/2012), via mail, in occasione dell'iniziativa "Burocrazia diamoci un taglio" e, in data 13 luglio 2013, alla Fondazione 360.

Poiché, come sottolineato da Economy del 14/05/2008, molto spesso i dirigenti delle aziende, e a maggior ragione credo io quelli della P.A (storicamente del tutto svincolata dai risultati), si comportano come Urano che uccideva i figli appena nati per paura di essere spodestato, ho suggerito le seguenti soluzioni:

A) porre al riparo quelle poche persone realmente e particolarmente portate all'innovazione (sufficienti anche fossero uno per ente, a rivoluzionare visibilmente la P.A.), collocandole su percorsi di carriera distinti da quelli dei Direttori (specie se periferici) e da quelli dei colleghi, venendo così a dipendere da una struttura terza e indipendente, volta a promuovere l'innovazione nel complesso della P.A.

B) al fine di evitare, comunque, possibili insabbiamenti delle loro intuizioni e dei loro suggerimenti, riguardanti l'innovazione nella fornitura di servizi e quant'altro. Le loro soluzioni dovrebbero essere inoltrate, a mio avviso, non solo all'attenzione dei vertici delle strutture cui appartengono, in quanto a settore di attività, ma anche alla struttura terza, indicata più sopra, da cui dipenderanno che, come anticipato, avendo il fine di puntare all'innovazione complessiva dell'apparato pubblico, potrà imporne l'applicazione alla struttura di riferimento.

C) tali soggetti, per accedere allo speciale programma di protezione sopra indicato, dovranno proporre la loro candidatura ad una commissione ad hoc, da costituirsi
(composta volendo anche da imprenditori privati, come per esempio: Barilla, Polegato, Rosso della Diesel, Della Valle, etc.), fornendo un'ampia documentazione che attesti quanto hanno già saputo porre in essere, o semplicemente progettare.

NB Compito della commissione, in presenza di eventuali ed evidenti danni, discriminazioni, censure, pressioni indebite, etc. subite dai soggetti esaminati, dovrebbe essere, preferibilmente, anche quello di stabilire un cospicuo risarcimento a forfait, ed in via extragiudiziale quindi, che ponga rapidamente riparo ai torti ingiustamente subiti da queste persone, che sono state penalizzate, per ciò che invece avrebbero dovuto essere premiate.

- con questa impostazione sarà, in qualche modo, interesse stesso dei Direttori/Dirigenti, specie quelli periferici, segnalare, eventuali, talenti in cui dovessero imbattersi, in quanto così facendo, si "sbarazzerebbero" di un temibile concorrente alla loro poltrona.

- i talenti, del resto, ritengo che, per loro natura (specie se adeguatamente remunerati, anche e più di un Direttore, questo se talenti lo sono davvero), siano più interessati a dedicare più tempo allo studio di nuove soluzioni, etc., che a occuparsi di seguire l'applicazione di noiose leggi e leggine. La posizione ideale, per loro e a mio avviso, quando non impegnati secondo quanto previsto nel punto che segue, potrebbe essere a metà tra il gestionale e l'operativo, anche in sedi di piccole/medie dimensioni, dove tutte le funzioni sono molto ravvicinate, ma in tal caso con necessità di frequentazione periodica delle riunioni strategiche presso le sedi centrali.


D) utile, anche, che questi soggetti particolarmente dotati siano messi nelle condizioni di fare proposte anche in settori diversi da quelli formali d’impiego, organizzando riunioni periodiche tra di essi, con finalità propositive e creative. Auspicabile anche che siano fatti partecipare, in qualità di uditori, a tutte le principali trattative di interesse pubblico (riforma del lavoro, lotta all’evasione, etc..). .

- il problema non è tanto, quindi, solo individuare bravi Direttori, che è un po’ come per i bravi cantanti, volendo se ne possono trovare a sufficienza, ma far emergere quelle poche persone che hanno il dono di avere buone idee, nella metafora sopra di saper scrivere belle melodie, e questo, come sappiamo, non è affatto da tutti.

E) un altro possibile vantaggio derivante dall'impostazione indicata è il venire a disporre all'interno degli enti di persone indipendenti che possono segnalare eventuali operazioni che appaiono, poco o per nulla, convenienti nell'amministrazione di un ente. Diversamente, è difficile che qualche dipendente si avventuri nel segnalare errori o illiceità.

F) data l’arcinota mancanza di riconoscimento del merito nel nostro paese, e più ancora io credo nella P.A., e specie se tale situazione dovesse perdurare.

Al fine di non aggiungere altri danni alle perdite già subite da questi talenti e di non condizionarne, anche le loro possibilità future di affermazione, trovo
(come ho autenticato e suggerito più di recente, nb tale ultima soluzione non era presente nella missiva che inoltrai a Brunetta) che occorrerebbe consentire a tali soggetti (basandosi, per esempio, sui titoli di studio conseguiti: laurea specialistica o del vecchio ordinamento, magari masterizzata; o sulla base di un preventivo e/o successivo, conseguimento di un dato tipo di contratti presso particolari realtà del comparto privato) di beneficiare, se desiderato e richiesto, di un periodo di aspettativa dal pubblico impiego pari a quello dei dirigenti.

Se una persona non arriva, difatti, ad essere Direttore, Dirigente, o a raggiungere addirittura e semplicemente l’area C, la causa, più che per demerito, può spesso trovarsi in un eccesso di merito e correttezza, ostacolata spesso da forze speculari e contrapposte. Montanelli sosteneva, non a caso, che nella Pubblica Amministrazione tutto è difficile, la buona volontà è sgradita e la correttezza è sospetta.

segue il link ad uno dei miei
documenti, che autenticai
nella data un paio di mesi
prima d'inoltrare la mia missiva
al Ministro Renato Brunetta, che
contiene (tra le varie cose) anche
una prima descrizione delle
soluzioni in esame

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NB avendo scelto di scrivere al
Ministro in qualità e a firma
di un semplice e anonimo
cittadino", gli inviai una
normale lettera, e non una
raccomandata, che avrebbe
comportato, altrimenti,
l'indicazione delle mie
generalità che, all'epoca,
su tali argomenti non
volevo fornire

segue la lettera di tre pagine
che inoltrai, il 20 maggio 2008,
al Ministro Brunetta, in
qualità di cittadino


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segue il link ad un altro mio
documento in cui ho riepilogato
tutte le soluzioni descritte in
questa parte e che ho autenticato
nella data molto tempo dopo
rispetto alla mia prima autentica
su questi temi, vista più sopra.
In tal caso, l'ho fatto prima
d'inoltrare la mail, che seguirà
più avanti, riferita all'iniziativa:
"Burocrazia Diamoci un taglio"
(inizialmente, come si vede dal
testo dell'autentica, pensavo di
inoltrarla al Ministro competente)

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seguono i links al progetto
così come l'ho presentato in
data 16 marzo 2012, via mail,
in merito all'iniziativa
"Burocrazia diamoci un taglio",
nel rispetto del numero max di
caratteri utilizzabili (che erano:
1500 per la prima sezione, e 800
per la seconda). Di seguito, in
particolare, riporto la prima
pagina della mail, e la II che
ospitava le soluzioni all'esame

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segue uno dei documenti che
provano l'invio di questa mia mail

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segue un'altra prova d'invio di
questa mia mail (qui riporto, in
particolare, la prova dell'avvenuta
consegna alla mia medesima casella
di posta certificata, cui me ne sono
inviata una copia per conoscenza)

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segue il codice di errore che
ho incontrato invece nel tentativo
d'utilizzare (in questa seconda
occasione e a differenza della
prima in cui suggerii altre
soluzioni, circa un mese prima)
l'apposito form on line
(arrivato,
difatti, al questionario, questa
volta, la procedura si bloccava),
così ho optato per l'invio
della mail vista

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segue la mail che ho inoltrato
alla Fondazione 360 in data
13 luglio 2013

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