Nel lontano anno 1999, come risulta dalla documentazione a fondo pagina, autenticai nella data il seguente prodotto, che denominai "Salvavaligia".

link a progetto

Si trattava di un congegno composto da due parti staccabili, una da tenere in tasca, l'altra da tenere all'interno del prodotto che s'intendeva difendere dai furti (es. una valigia, una borsa, etc..).

Una volta attivato, il congegno, se l'oggetto da salvaguardare si fosse allontanato oltre un certo numero di metri dall'altro, e quindi dal legittimo proprietario, si sarebbe attivato un forte allarme sonoro.

La mia autentica di questa soluzione, anticipò, di molto: sia il periodo (anno 2001) in cui si iniziò a parlare in Italia del possibile impiego del braccialetto elettronico (destando stupore: e per l'impiego dell'innovativo strumento e per la misura in sè); sia l'uscita sul mercato, un anno ancora più tardi, nel 2002, di un prodotto volto a salvaguardare i bambini dal rischio di allontanarsi e perdersi, basato sugli stessi principi.

In particolare, subito dopo l'uscita di quest'ultimo prodotto, e quindi nell'agosto 2002, dato che ormai il rischio che qualcuno realizzasse la mia soluzione era comunque alto, decisi di proporla nel dettaglio all'azienda produttrice.

Ma a quel punto, mi fu fatto presente che soluzioni tecniche come quella da me suggerita erano, già, oggetto di privativa industriale.

Infine, trascorsi ulteriori tre anni dall'apparizione sul mercato di quest'ultimo prodotto (sei dalla autentica della mia soluzione), sulla rivista Jack di Luglio 2005 (una rivista che si occupa di oggetti di ultima generazione) ho visto realizzata e messa in commercio proprio quella che era la mia idea iniziale di prodotto su di un sito straniero, ad opera di una terza azienda.

Nota: come è evidente non tutti i prodotti sono di facile brevettazione. Nel caso specifico sarebbero occorse le conoscenze di un ingegnere elettronico. In alternativa, sarebbe stato necessario (e lo è tuttora, in generale, se si vuole davvero puntare sull'innovazione), l'esistenza di un sistema in grado di collimare le intuizioni delle persone, da un lato, e le conoscenze tecnologiche e le risorse economiche delle aziende, dall'altro. Magari fornendo, come incentivo, un minimo di garanzie e di coperture finanziarie a favore dell'ideatore, anche nel caso fortuito in cui il prodotto dovesse essere poi realizzato da un'azienda terza, rispetto a quella contattata e informata.

seguono i links alla scannerizzazione e
alla foto della mia prima autentica del
progetto in esame, che feci nell'ottobre
del 1999 e per la quale seguii uno schema
di not disclosure agreement:


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segue il link alla lettera che scrissi
alla Beghelli nel 2002:


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segue il link alla gentile lettera di
risposta da parte della BEGHELLI
(NB una delle aziende più corrette
e serie con cui abbia mai avuto
a che fare sino ad oggi):


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segue l'articolo, pubblicato su Jack
di Luglio 2005, che ho citato
nella parte descrittiva

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segue il link alla pagina intera
che ospitava l'articolo, ed affianco
la copertina di quel numero
della rivista Jack

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come si può vedere sotto, ancora
oggi, ad oltre 12 anni di distanza
dalla mia ideazione, un'applicazione
simile a quella da me concepita è
in grado di suscitare attenzione.
Nello specifico, questo nuovo
gingillo è volto a proteggere
il portafoglio e agisce in
simbiosi con il telefonino

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segue il link ad un articolo,
piuttosto recente, che dimostra
come del braccialetto elettronico
per i detenuti in Italia si iniziò
a parlare solo dal 2001, con
grande scalpore tra il pubblico

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