Nel febbraio 2000, con la mia petizione n° 707, presentai al Senato della Repubblica un mio progetto che fu annunciato in aula nel marzo con il quale anticipai di molti anni la c.d politica 2.0 - democrazia partecipata via web - (tanto per darvi un termine di paragone: all'epoca Beppe Grillo svolgeva ancora la professione di comico e solo cinque anni più tardi aprì il suo primo blog su internet, cui seguì, anni ancora dopo, il movimento 5 stelle).


Il mio progetto, che autenticai già nel 1999, prevedeva di:

a) istituire un sito, suddiviso per argomenti, nel quale i cittadini avrebbero potuto descrivere le proprie proposte di legge;

b) dare la possibilità ad ogni cittadino di fornire il proprio contributo e parere su queste proposte, facendo in modo che tutte le osservazioni fatte risultassero evidenti e a beneficio del legislatore (l'applicazione, quindi, alla politica di principi collaborativi, c.d. wiki, divenuti noti solo successivamente con la nascita, un anno più tardi rispetto ai miei suggerimenti, di Wikipedia che sorse, difatti, solo nel 2001).

Ma la realtà che più sembrò assomigliare alla concezione iniziale del mio progetto fu Wikidemocracy (di cui parlarono molti media: Panorama, La Stampa, etc), che comparse solo nel 2008, ossia oltre otto anni dopo la presentazione dei miei progetti.

(volendo fornire qualche informazione in più riguardo, in generale, ai software collaborativi, ho scoperto, di recente, che, sebbene lo stesso Jimmy Wales, fondatore di Wikipedia, li scoprì solo a fine 2000, un anno dopo quindi le mie autentiche del 1999 e la mia presentazione dei miei progetti al Senato nel febbraio 2000, furono ideati nel 1995, quando la rete internet era ancora impiegata esclusivamente da comunità scientifiche e governative. Mentre la diffusione di internet tra il pubblico si ebbe solo successivamente, sino ad arrivare al boom che si sviluppò lungo tutti gli anni 2000)

Come sottolineai nella mia petizione, le proposte di legge concepite dai cittadini avrebbero potuto, anche, essere presentate dai cittadini stessi attraverso la raccolta di firme.

A distanza di quasi un decennio dai miei suggerimenti, si è assistito e si sta assistendo, sempre più, ad una vera esplosione d'iniziative di politica c.d. 2.0. Tra queste, anche quella che fu soprannominata wiki-pd, lanciata dall'allora Sindaco di Firenze Renzi (fonte: La Nazione 29 ott. 2011).

di seguito il link al documento
che certifica l'avvenuta annunciazione
al Senato di undici mie petizioni
(dalla 704 alla 714, incluse) tra cui
la 707, sopra citata, che includeva,
tra le varie misure, anche
la soluzione in esame

clicca per ingrandire

nei due documenti che seguono
(a partire dal fondo della prima
pagina e nella prima parte della
successiva - entrambe riguardanti i
lavori parlamentari -), troverete,
già, una qualche specifica circa i
temi che ho affrontato nelle mie
undici petizioni, ciascuna delle
quali comprendeva, quasi
sempre, più di un progetto


clicca per ingrandire

clicca per ingrandire

seguono i tagliandi di invio e
di ricevimento delle mie petizioni
(come si può osservare dal prezzo
della raccomandata, £ 7800, la
documentazione era piuttosto corposa)

clicca per ingrandire

clicca per ingrandire

segue il link alla III pagina di
un gruppo di fogli, pinzati tra loro
(nei quali autenticai nella data
le soluzioni che di lì ad un mese
inviai al Senato), dove al punto 3
è possibile ravvisare la descrizione
della soluzione in esame. Più avanti
troverete, comunque, il testo completo
della soluzione allo studio in una
forma più agevolmente consultabile
(la prima e la seconda pagina del
gruppo di fogli autenticati e pinzati,
che ho citato più sopra, figureranno,
invece e ad esempio, rispettivamente
nella sezione che ho dedicato alle
votazioni ponderate e in quella che ho
dedicato alla formazione professionale)

clicca per ingrandire

come si può vedere dai links sotto:
l'idea del sito in esame l'avevo
comunque già autenticata anche in
precedenza, ad esempio il 12 nov. 1999.
Pochi giorni dopo, il 20 novembre 1999,
avevo già autenticato anche la metodologia
secondo cui i visitatori potevano aggiungere
alle varie proposte presentate le loro
considerazioni che sarebbero state visibili
a tutti. In breve, principi simili a quelli
divenuti noti solo successivamente, sotto
il nome di principi wiki, grazie alla
nascita, un anno più tardi, di Wikipedia.

clicca per ingrandire     clicca per ingrandire

contestualmente all'autentica alla
posta dei testi delle mie petizioni
(che di lì a breve inoltrai) e allo
scopo di conseguirne un'ulteriore e
preventiva autentica nella data, ne
depositai una copia anche presso il
Comune della Spezia
(in tutto si
trattava - come si può vedere anche
dalla foto che segue - di 17 pagine,
riguardanti - come visto anche
dalla documentazione inerente
i lavori parlamentari - una
molteplicità di argomenti)

clicca per ingrandire

segue un ritaglio di giornale
(tratto da La Nazione Qn - ossia
nel Quotidiano Nazionale -)
da cui si evince che Wikipedia
è sorta nel 2001:


clicca per ingrandire

segue il link ad un articolo di
Panorama che parla del sito Wikidemocracy
(di cui ho detto nella parte descrittiva).
Sito che ha visto la luce solo nel 2008,
otto anni più tardi, quindi, rispetto alla
mia presentazione dei miei progetti
al Senato della Repubblica:


clicca per ingrandire

segue il link ad un articolo della
Stampa.it del 19 febbraio 2008
che parla sempre dell'avvento del
sito Wikidemocracy

clicca per ingrandire

Ringraziando il gruppo del
Sole 24 ore per avermi autorizzato
alla pubblicazione dell'articolo
dell'ottobre 2005, dal titolo
"Non solo Cultura. Il modello Wiki
passa alle aziende", autore Luca
dello Jacovo, che evidenzia come
questi principi, una volta divenuti
sempre più noti, siano stati presto
adottati anche dalle grosse
imprese, rimando temporaneamente
il suo inserimento a dopo che avrò
individuato il giorno esatto
di pubblicazione, dato che, a
suo tempo, annotai sul ritaglio
di giornale che trattenni,
solo mese ed anno.


seguono i links alla III e IV pag.
della mia petizione numero 707,
in cui è possibile ravvisare (al
punto tre) il progetto in esame


clicca per ingrandire     clicca per ingrandire

segue il link ad un articolo che
parla di un libro pubblicato nel 2010,
intitolato non a caso "Wikicrazia", che
sembra riprendere, difatti, le mie
idee che suggerii dieci anni prima


clicca per ingrandire

segue il link ad un altro articolo
che mostra ancora una volta come
i miei principi, a distanza di dieci anni
da quando li elaborai e suggerii,
erano ancora sulla cresta dell'onda


clicca per ingrandire

segue un altro articolo che dimostra
come nel 2008 (e quindi oltre otto
anni dopo i miei suggerimenti al
Senato) prese il via anche una
altra realtà, che, raccogliendo le
petizioni on-line, riesce a
guadagnare attraverso la pubblicità
(più recentemente, almeno in
Italia, ha preso molto campo anche
il sito Change che si occupa sempre
di raccogliere petizioni)

clicca per ingrandire       clicca per ingrandire

segue un articolo che documenta
l'avvento di una sorta di wiki-pd
verso la fine del 2011, ad opera
del dinamico Matteo Renzi.

clicca per ingrandire

segue il testo completo del mio
progetto che ho descritto in quest'area.
nb essendo l'ultimo presente nella mia
petizione 707, inizia con la frase:
" La terza proposta ..... "


La Terza proposta, si riallaccia alle considerazioni viste per la prima, e consiste, innanzi tutto, nel creare un sito ufficiale che funga da raccoglitore e vetrina dei progetti di legge ideati dai singoli cittadini e, in secondo luogo, nel consentire alla popolazione di dare il proprio sostegno ad uno o più di questi semplicemente utilizzando messaggi elettronici (la cui individuazione lascio agli esperti del settore) o in alternativa recandosi personalmente presso il più vicino ufficio comunale per depositare la propria impronta o firma (secondo il sistema di raccolta scelto).

Le motivazioni alla base di questa proposta sono il fatto che attualmente nessun singolo privato cittadino può effettivamente riuscire a promuovere di sua iniziativa la presentazione di proposte di legge o referendum al Parlamento, a meno che non sia appoggiato o faccia parte di una struttura organizzativa pre-esistente e ben organizzata (capace di tappezzare le città con tavolini e addetti dediti alla raccolta di firme), con il risultato ultimo, quindi, che anche laddove la Costituzione lascia ai cittadini, in se e per se, e quindi al di là dei propri rappresentanti politici, la possibilità di prendere l'iniziativa, in realtà questa resta ben salda nelle mani dei partiti, finendo così per essere del tutto sminuiti i c.d. istituti di democrazia diretta.

La costituzione del sito sopra detto richiederà ovviamente la contestuale creazione di un comitato di gestione che sovraintenda al corretto utilizzo dello stesso, provvedendo a cancellare le proposte contrarie ai principi della Costituzione o alla decenza e invalidando i documenti che consisteranno solo in lamentele prive di una qualsiasi soluzione ai problemi denunciati; i quali potrebbero, invece, essere raccolti in altro sito che fungerà da fonte di ispirazione per coloro che saranno intenzionati a presentare proposte di legge.

Il sito dovrà essere strutturato in sezioni (esempio: Trasporti, Sanità, Commercio, Giustizia, Industria, Istruzione, Telecomunicazioni, etc., altro) ed eventualmente in sottosezioni al fine di consentire una rapida individuazione dei temi di maggiore interesse da parte delle singole persone.

Entrando ulteriormente nei dettagli tecnici di funzionamento del sito posso dire che la gestione dello stesso andrebbe fatta contemplando la possibilità che terzi possano apportare, in calce alle varie proposte presenti, aggiustamenti o giudizi di negatività o positività, così che i titolari delle stesse (o successivamente il Parlamento, qualora le proposte risultassero votate da un numero sufficiente di persone o, ancora, qualche gruppo politico qualora le stesse siano trovate da questi di un qualche interesse) possano modificarle nel senso ritenuto più opportuno, avendo a mente i suggerimenti e le considerazioni di altre persone.

Ogni proposta non potrà essere votata prima che siano trascorsi due mesi dal suo inserimento nel data base e si potrà votare per un periodo massimo di quattro mesi; per queste ragioni, accanto a ciascuna di esse dovrà essere indicato il periodo a partire dal quale sarà possibile votarle non prima comunque di averne letta la versione definitiva.

Altro compito del comitato di gestione sarà quello di riconoscere la paternità delle varie proposte suggerite e degli aggiustamenti successivi, i quali, volendo, potranno essere inoltrati (sotto forma di file o in copia cartacea dattiloscritta, facilmente tramutabile in linguaggio word) all'Ufficio Innovazione di cui si è parlato più sopra (vedi I° proposta).

Le ultime considerazioni che mi preme fare in merito a questo sito sono il fatto che mi piacerebbe che questo fosse "localizzato" nella mia cittadina e il fatto che sarebbe auspicabile la costituzione di siti simili anche a livello delle singole amministrazioni locali con riferimento alle relative competenze.